BLOCKCHAIN PER LA PROPRIETà INTELLETTUALE

 

La tecnologia blockchain sta diventando sempre più uno strumento valido ed efficace di tutela della proprietà intellettuale, in particolare dei diritti d’autore e, più in generale, di altri diritti non titolati o di tutte quelle opere che non possono godere della tutela accordata ai titoli di proprietà industriale come marchi, design e brevetti.

 

COS’È LA BLOCKCHAIN?

    La blockchain è un registro digitale che include numerose informazioni raggruppate in blocchi, concatenati tra loro, la cui integrità è garantita dall’uso della crittografia. Si tratta quindi di una struttura dati condivisa e immutabile, che consente di tenere traccia di qualsiasi informazione. 

    Proprio per questo motivo, potrebbe essere usata per avere una prova sicura della creazione di un diritto di Proprietà Intellettuale, per tracciare la distribuzione di prodotti, per archiviare documenti ecc.

    COME UTILIZZARLA?

    È quindi possibile utilizzare la blockchain e la crittografia ogni qualvolta si voglia dare una data certa e riconoscere la paternità ad un’opera o un lavoro creativi e innovativi, e che, altrimenti, potrebbero diventare oggetto di un uso improprio o appropriazione indebita da parte di terzi. L’obiettivo, infatti, è quello di costituire una prova non falsificabile dell’esistenza di un file o documento digitale in un determinato momento.

    Infatti, il diritto d’autore si applica a una vasta gamma di opere creative e nasce automaticamente con la creazione dell’opera. Ma dal momento che non vi è obbligo di registrazione formale, nel caso di una disputa sull’opera, è fondamentale avere prove solide che dimostrino che quest’ultima esisteva in un determinato momento.

    ARTE E TOKEN

    Sempre grazie alla blockchain, il mercato delle opere d’arte può essere rivoluzionato mediante l’uso dei token. Difatti, le opere d’arte si possono tokenizzare, estendendo in questo modo il mercato dell’arte, tradizionalmente molto chiuso, anche a piccoli galleristi che così potranno possedere quote di famosi dipinti. Il primo esperimento dell’applicazione della blockchain nel settore dell’arte è avvenuto del 2018, con un’opera di Andy Warhol, “14 Small Electric Chairs”. 

    Il sistema di transazioni blockchain permette di suddividere il bene in quote (parti, azioni), vendere un’unica opera in piccole quote di proprietà e creare un mercato secondario dell’arte più liquido e più esteso in cui è possibile vendere tali micro titoli e fare dei passaggi di proprietà, incrementandone il valore e generando oscillazioni del mercato.

    Le opere tokenizzate sono vendute attraverso aste al ribasso per un periodo di tempo predeterminato dai gestori della piattaforma, al termine l’opera verrà suddivisa in azioni che vengono assegnate agli utenti vincitori, i quali potranno da quel momento godere del relativo diritto di sfruttamento economico (come l’affitto ai galleristi) e fare operazioni di trading dei certificati azionari.

    IL DECRETO “SEMPLIFICAZIONI”

    Blockchain e Proprietà Intellettuale si legano con il Decreto «Semplificazioni» relativo al sostegno e alla semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione, approvato nel Marzo 2019.

    In tale decreto viene introdotta la definizione di “tecnologie basate su registri distribuiti”, di cui Blockchain è il più noto esempio, e viene conferita validità giuridica alla registrazione di documentazione attraverso la tecnologia Blockchain.

     


    LA NOSTRA SOLUZIONE 

     

    Successivamente a questi aggiornamenti normativi sono nate varie piattaforme tecnologiche dedicate all’archiviazione e gestione di documentazione relativa ad asset immateriali.

    Tra queste vi è Dedit.io, la nostra piattaforma di notarizzazione cross-blockchain che permette di certificare, firmare e condividere in sicurezza documenti più importanti fornendo loro data certa, firma digitale, prova di paternità ed immutabilità nel tempo.

    Una volta archiviato un documento, la piattaforma genera un certificato con validità legale comprovante la registrazione e recante data e ora del caricamento. In questo modo viene resa evidente l’esistenza di quel file in quel determinato momento.

    Tra i dati archiviabili su piattaforme che sfruttano la tecnologia blockchain vi sono:

    • Lavori creativi e artistici;
    • Prove d’uso dei propri marchi, di modo da evitare azioni di decadenza per non uso;
    • Documenti relativi a contratti, licenze, accordi di non divulgazione;
    • Tutto ciò che riguarda la gestione di altri aspetti legati alla proprietà intellettuale, ad es. prove a sostegno del periodo di grazia, o dell’uso di un marchio non registrato;
    • Segreti commerciali e know-how;
    • Schemi tecnici, piani, progetti;
    • Codici di programmazione, algoritmi;
    • Dati e ricerche (rapporti, note di laboratorio).

    I vantaggi di tali applicazioni sono molteplici. Oltre ai costi bassi e accessibili, assicurano impossibilità di manomissione, affidabilità, validità legale della certificazione e prevenzione di comportamenti illeciti da parte di terzi, nel rispetto della riservatezza e della privacy.