LA NOTARIZZAZIONE NEI PROCESSI DI TRACCIABILITĂ€

C’è molto dibattito sul binomio blockchain e tracciabilità. Si sente comunemente associare la blockchain alla tracciabilità, e asserire come questa possa garantire maggiore sicurezza ai prodotti “registrati” in blockchain. Dobbiamo ricordarci, però, che blockchain non è sinonimo di verità.

BLOCKCHAIN E TRACCIABILITĂ€. UN BINOMIO SENSATO?

Molto spesso i progetti di questo tipo presentano delle falle logiche e tecnologiche, in particolare per quanto riguarda la veridicità dei dati inseriti. Spesso vi sarà capitato di leggere che alcune informazioni relative a prodotti o servizi (come la loro area geografica, il tempo di conservazione, gli elementi costitutivi) siano inserite in blockchain e in maniera quasi automatica acquisiscano qualità come sicurezza, trasparenza e veridicità. Tuttavia, all’interno della blockchain è possibile inserire qualsiasi tipologia di contenuto a prescindere della qualità o/e della veridicità del contenuto stesso. Questo fa sì che non vi è nessuna garanzia che i dati in blockchain siano effettivamente veritieri. A questo punto ci chiediamo: ma questo è vero anche notarizzando direttamente i dati di sensori (e.g. IoT)? Sì, non possiamo sapere se i sensori sono stati manomessi/spostati ecc. (la tecnologia non è ancora abbastanza sofisticata, quando lo sarà, potrebbe diventare un elemento che semplificherà il tracciamento di filiera).

Di sicuro, però, inserire in blockchain informazioni false non può che essere un comportamento svantaggioso: l’azienda che notarizza un documento falso/un certificato falso ecc. non fa che rendere tale bugia per sempre presente sulla blockchain, dunque farlo sarebbe controproducente. 

IN CHE MODO ENTRA IN GIOCO LA BLOCKCHAIN

La filiera di produzione è una catena abbastanza complessa, fatta di vari passaggi, dalle materie prime, al prodotto finito, alla consegna al consumatore. Quali vantaggi può dare la blockchain al consumatore e agli attori intermedi?

Un progetto per la filiera è sicuramente ambizioso. Si possono individuare almeno 3 step per arrivare ad un sistema completo:

  1. Controllo materie prime, quindi verificare che i fornitori e i prodotti rispettino il contratto di fornitura 
  2. Controllo prodotto, ovvero verificare il prodotto in quanto composto da più parti 
  3. Controllo produzione, dunque la verifica del processo di produzione 

Tutti i documenti relativi a questi processi possono essere notarizzati: contratti, ordini, bolle di consegna, documenti di trasporto, fatture, certificati emessi da istituti di analisi, ASL ecc. 

Tuttavia il rischio è che l’azienda che vuole “certificare” in blockchain immetta documenti spazzatura. 

Facciamo un esempio pratico: immaginiamo un produttore di verdura biologica. Per poter dichiarare che il prodotto sia biologico deve a) osservare determinate procedure nella produzione (per esempio non usare pesticidi, seguire un certo metodo di concimazione e di coltivazione); b) fornire un prodotto che abbia una serie di caratteristiche (aciditĂ , dimensione ecc.)

Per assicurare queste garanzie agli acquirenti potrà: 

  1. Notarizzare dati circa il concime acquistato, le coccinelle acquistate invece dei pesticidi tradizionali, il numero di piante, la quantità d’acqua utilizzata ecc;
  2. Far effettuare delle analisi sul proprio prodotto per controllarne periodicamente la qualitĂ ;
  3. Far effettuare degli audit per verificare che il processo di produzione avvenga come dichiarato.

Gli esiti di audit e analisi possono essere notarizzati sulla blockchain per non essere contraffatti.  Ma come facciamo ad assicurarci che notarizzi documenti validi? Chi ha il compito di effettuare i controlli? 

Chiunque può farlo e verificare che quanto dichiarato sia effettivamente corrispondente alla realtà dei fatti. Tuttavia consigliamo di coinvolgere comunque una terza parte nei progetti di tracciabilità.

ENTRA IN GIOCO UNA TERZA PARTE

Un istituto di certificazione potrebbe effettuare dei controlli a campione controllando i documenti notarizzati, per evitare che siano registrati documenti spazzatura, e certificando in maniera imparziale la corrispondenza tra caratteristiche del prodotto promesse e caratteristiche reali.

Il processo di fornitura/audit/analisi/certificazione di cui sopra si presta ad esser reso trasparente mediante la blockchain. A vantaggio di tutti gli attori, consumatori compresi.

 

 


LA NOSTRA SOLUZIONE 

Dedit è una piattaforma web che permette di interagire e scrivere sulla blockchain in modo semplice e sicuro.

Al momento della registrazione l’azienda ottiene un borsellino personale – che potrà essere utilizzato per notarizzare e firmare i documenti relativi al processo di produzione in modo facile ed intuitivo.

Dallo stesso portale, chiunque potrà andare a verificare facilmente che i documenti in suo possesso siano quelli originali, non alterati ed emessi dall’azienda.